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Il Test del DNA e le prove presentate nel processo di Amanda Knox e di Raffaele Sollecito sono state al centro di numerose critiche e controversie. L’interminabile processo durato 3 anni sull’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese brutalmente uccisa a Perugia, che ha letteralmente scioccato la comunità, ha finalmente raggiunto una conclusione con la scarcerazione di Amanda Knox e del suo fidanzato al tempo dell’omicidio. La prova del DNA evidentemente non era abbastanza chiara per sostenere l’accusa: analizziamo il caso.

Contaminazione del DNA: I guanti

La raccolta delle prove DNA forense da parte degli inquirenti è stata scrupolosamente filmata. Il gancetto di un reggiseno ritenuto appartenere alla Kercher è stato rinvenuto sul pavimento della stanza. Gli investigatori hanno trovato del DNA di Sollecito sul gancetto: purtroppo è risultato evidente da un’attenta analisi del video della raccolta delle prove che il reggiseno era stato preso con gli stessi guanti con cui erano state raccolte altre prove. In più si è visto che gli investigatori si passavano il gancetto l’un l’altro prima di sigillarlo in una busta – senza neanche l’uso di pinzette. Questo significa che il gancetto sarebbe potuto essere contaminato col DNA di Sollecito. La prova del DNA attorno al caso Kercher è stato al centro di critiche e controversie a causa della superficialità con cui gli investigatori hanno trattato le prove del DNA così fondamentali in questo caso.

Il coltello: il test del DNA rivela due profili

Sembra che l’arma del delitto sia stata trovata. L’analisi del DNA rivela due profili femminili. Sulla lama pare ci fosse il sangue di Meredith Kercher, mentre sul manico quello di Amanda Knox. Gli inquirenti hanno successivamente dichiarato che la quantità di DNA sul coltello non era sufficiente e troppo degradata per poter delineare chiaramente il profilo di DNA di una persona e pertanto non doveva essere ammessa in tribunale.

Le due prove più importanti o potenzialmente più importanti, che avrebbero aiutato a concludere il processo furono rese inutili. Di conseguenza le autorità italiane hanno raccolto severe critiche internazionali da parte di coloro che difendono gli alti standard richiesti agli inquirenti per questo tipo di prove.

Inoltre gli investigatori sono stati scoperti violare altre norme come l’obbligo di indossare vestiti protettivi o il divieto di tenere contemporanea più persone sulla scena del crimine. Il test del DNA e la raccolta delle prove nel caso di Amanda Knox è stata difesa dal sig. Angeloni a capo della polizia scientifica.